Gli Elefanti a matrioska dietro Di Domenico vs. Ichino

[Ci sono svariati elefanti a matrioska in questa storia che il buon Bersani sta provando a ridurre ad intemperanze di censo. Provo ad elencarli, partendo da quello piu’ interno e arrivando a quello piu’ esterno. Mi aiuterete a discuterli, eventualmente, voi. GiusCo]

Elefante 1) Di Domenico e migliaia di altri piu’ o meno pari qualificati (risorse allocabili) combattono per una scarsita’ di posti (slot disponibili).

1a) I modi di riempire gli slot disponibili in un’azienda privata non sono sindacabili (non sono posti pubblici soggetti a concorso), non in termini di sole qualifiche delle risorse in competizione ma piuttosto di guadagno complessivo all’azienda stessa, possibile entrature e benefici potenziali, per cui assumo chi mi porta vantaggi indiretti maggiori, spesso anche a scapito delle qualifiche.

1b) Non e’ una colpa il censo alla nascita, per cui unfair game e comunque buona fortuna a tutti, si rimane sempre e comunque peer in un settore (quello editoriale) esso stesso in contrazione di status, di soldi e di sbocchi economici.

Elefante 2) La responsabilita’ dei partiti italiani, compreso il PD (e soprattutto il PD, ministro Bersani in testa), nell’aver tagliato lo status quo di assistenza catto-socialdemocratica che permetteva in passato un inserimento morbido nel mondo del lavoro a tante persone che, a tutti gli effetti, non garantivano e non garantiscono un ritorno economico pari all’investimento su di loro (leggi: carrozzoni vari pubblici e privati smontati anche grazie alla precarizzazione dei rapporti di lavoro).

2a) I precari interni a questo sistema partitico non hanno capito che prolungano lo status quo che li terra’ fuori dal giro, a meno di ingressi casuali e dovuti a fatti altri invece che alle qualifiche (tipo: Di Domenico “precaria del PD” –> un posto ora lei l’avra’ in ogni caso = svolta arrivata = e’ valsa la pena buttare un po’ di letame su chi e’ nato di censo migliore, ognuno fa quel che puo’)

2b) O forse lo hanno capito benissimo, stanno solo provando a fottere i precari meno furbi di loro inventandosene la rappresentanza (disastri del ventennio berlusconiano, diremmo fra persone a modino e col mignolo alzato)

Elefante 3) La globalizzazione e la strada spianata al turbocapitale che hanno reso milioni di persone normalmente votate alla fiducia e alla socialita’, anche in Italia, un mare di ragionieri e di analisti costi-benefici, come se davvero servisse a qualcuno -se non a chi lucra- produrre un mare di cianfrusaglie (libri compresi) nel minor tempo e al minor costo possibili, sostanzialmente umiliando la dignita’ umana.

3a) Alternative razionali? I deliri qualunquisti del tanto peggio tanto meglio (destrume e grillume); un sostanziale allentamento del rigore di spesa e pieno avvallo a politiche di assistenza mascherate da riqualificazione (sinistrume); investimenti a goccia dal cielo su presunte eccellenze innovative adesso chiamate start-up e dotate di legislazione propria art. 25 n.179/2012 e conversione n.221/2012 (montume, comunque il meno peggio dal punto di vista sostanziale dei tanti iperqualificati precari italiani: invece di aderire al sistema che non funziona, crea qualcosa di tuo… hai studiato tanto proprio per questo, no, mica per ripetere il passato a pappagallo)

3b) I problemi di competitivita’ italiana: corruzione, infrastrutture, burocrazia, che questo sistema partitico (grillini a parte) non aggredisce perche’ ne e’ esso stesso radice e causa.

ps. da che pulpito scrivo io: da quello di uno che, per un lavoro che poche persone potrebbero fare in Italia, si e’ sentito offrire 18k euro annui a P.IVA full-time (il minimo per non rientrare nel lodo Fornero, guarda caso), cifra che -da solo e in proprio- faccio potenzialmente in 3-4 mesi –> voto Monti per il suo decreto finale sulle start-up innovative.

pps. Di Domenico e Ichino hanno avuto un incontro su Nazione Indiana per tramite di Francesco Forlani.

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