Perche’ Brownlee e’ partito
Perché Brownlee è partito, e dove è andato,
E’ tuttora un mistero.
Giacché un uomo che fosse certo appagato
Era lui: due acri d’orzo,
Uno di patate e quattro manzi,
Bestie da latte, una fattoria.
Fu visto l’ultima volta ad arare
Un mattino di marzo luminoso e presto.
Già la sera Brownlee era famoso;
Avevano trovato tutto abbandonato,
Il veicolo intatto, il suo paio di cavalli
Neri, come moglie e marito,
Poggiare il peso ora su un piede,
Ora sull’altro, guardando al futuro.
*
Storia
Dove e quando iniziammo a far l’amore?
Ricordi? In Fitzroy Avenue,
Cromwell Road, Notting Hill?
Da te o da me? Marsiglia o Aix?
O non altro che quel giovedi’ sera
Quando tu e io salimmo per la finestra
Al pianterreno di Aquinas Hall
Su nella stanza dove MacNeice scrisse ‘Snow’?
La stanza dove dicono abbia scritto ‘Snow’.
*
Il solo desiderio
La palm-house al giardino botanico di Belfast
Fu costruita prima che a Kew
Nello spirito che intende superare
Il moderno col piu’ moderno,
Che batte il ferro e piega
Il vetro al nostro volere,
Che il paradiso avvicina
Perche’ noi si parli agli angeli.
La palm-house e’ ora in rovina,
Travi arrugginite, una finestra rotta
Attraverso la quale un delicato arbusto
Animato da una luce gentile
Sembra infine aver fatto breccia,
Nostro nuovo capolavoro.
—
Paul Muldoon, Why Brownlee left, 1980 – trad. Giuseppe Cornacchia, 2010, diritti riservati
Pubblicate su carta a Settembre 2012 in La superpotenza, venti anni di poesie, scritti e traduzioni da G.Cornacchia e A.Rendo, ISBN 9788891027474
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