[Ho scritto poesie tra i venti e i trent’anni, quest’anno ne compio quaranta: e’ il momento di una prima verifica di tenuta. Presentero’ in questa rubrica i venticinque testi inseriti nel recente volume “La superpotenza” (2012, ed. ilmiolibro.it) e raccolti sotto il titolo “Dell’iris ho il tramorto”. Costituiscono, a questo momento, il corpus ufficiale della mia produzione. A voi. GiusCo]
SESTINA LIRICA ANOMALA
Forse un giorno vorrai amarmi, Giulia,
col trasporto di chi si sente bella
e vezzeggiata, non da bambolina
che sa tremare ancora a dirmi:”Beppe,
sì, sebbene tu sia sì tanto brutto
che non so farti più sciocco o testone.”
L’aspetto quel momento, io, testone
a cui si smuove il sangue a dire: “Giulia,
non è che poi io sia sì tanto brutto,
ma messo accanto a te che sei sì bella…”
(vorrei tener a mente d’esser Beppe,
ingrata attesa d’ogni bambolina)
Ché se mi vedi troppo spesso in bambola,
accipigliato a guisa d’un muflone,
dovresti aver pazienza e farmi:”Beppe,
ma che tu c’hai da farmi strega Giulia
e non riuscire a dirmi che bellina?
Non è che poi ci sia tanto costrutto…”
Non era un gioco il pasticciaccio brutto
in cui finii credendo bambolina
una tal tipa stronza quanto bella,
tanto stronza da farmi non testone
a sufficienza per bramare Giulia
in dignità e volerla mia, di Beppe.
In verità, avesse detto: “Beppe,
non è che poi tu sia sì tanto brutto
da non poter pensar d’avere Giulia,
è solo che a farmi bambolina
facesti un grosso errore, tu, testone,
o credi ch’io sia scema quanto bella?”
Avrei risposto:”Tu sei tanto bella
d’aver sottratto senno e cuore al Beppe,
l’hai ridotto a serafico testone
e te la ridi; se vedessi il brutto
andazzo in cui è perso, bambolina,
daresti un bacio, diresti: T’amo. Tua Giulia.”
© Giuseppe Cornacchia
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Pubblicata su carta a Settembre 2012 in La superpotenza, venti anni di poesie, scritti e traduzioni da G.Cornacchia e A.Rendo, ISBN 9788891027474
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