Sul campo – visione nel rapporto, di Gianluca D’Andrea

Ora il pensiero si ammorba, niente è la partenza in nessun ritorno, ma la gioia nel bambino è follia; il gioco adesso perché monti l’entusiasmo e si scordi il pensiero. Come parla la gente? non c’e’ lingua approntabile, il gusto di una monotona chiarezza balbetterà un avvio, in controtempo. Avvio di un viaggio senza scopo, senza ritmo il cammino, brandelli retorici e lingua luogo comune, tic ridotto all’osso. Le faccende son desideri, l’implosione del proprio raggiro, e le risa masturbazione. I volti del sangue non piangono, non ribolle il peccato, ma uno sdegno solido che ondeggia come un culo. In genere i generi, paletti di un mondo che fu lo stile, lo stivale, il mortaretto tutto italico che fuma nell’indistinzione della sua parte di terra. Le distinzioni e l’uniformità’ sono puntini di sospensione che aprono una nuova libertà. Nuovo nulla che desidera un altro immaginario ché la forza del vedere ha soppiantato la dai pochi rimpianta immaginazione. Passo su passo il breve tempo di un respiro, anche meno, nanosecondi miliardi d’anni, universi in un guscio di noce… tutto passa su anime grezzamente terse, sui tuoi piedi silvani e i suoi occhi di pietra, sulle ciocche terrestri e gli spazi minerali, sui buchi neri e le nuove dimensioni, sul tragitto magnetico dei pianeti, sui binari tracciati da forze inaccessibili ai linguaggi, sulle tracce dei padri orme pseudo-magne.

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Paul Muldoon, poeta dopato

“Poesie” di Paul Muldoon, licenziato a metà aprile 2008 da Mondadori, nella collana dello “Specchio”, per la curatela di Luca Guerneri, è un libro di pregio, che fa luce sull’intera carriera poetica dell’irlandese, colmando così un vuoto in Italia.

Il selected, di circa 400 pagine, contiene 98 poesie, due paginette di note e una postfazione di 10 pagine del curatore.

La traduzione sembra risentire di un eccesso di ingessato letteralismo, al punto che viene da chiedersi perché mai non si affidino i testi, specie quelli poetici, a poeti in proprio o all’accoppiata poeta-traduttore.

Muldoon è essenzialmente un narratore in versi, al quale si deve riconoscere spregiudicatezza ed esilaranza, spigliatezza e poesia senza poesia. Un bastimento carico, in “immram” (viaggio).

Dieci sono le raccolte ad oggi pubblicate da Muldoon, di nove il volume mondadoriano dà conto antologico.

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Poesie visive di Aida Maria Zoppetti

Opere grafiche di AIDA MARIA ZOPPETTI
Testi di GIUSEPPE CORNACCHIA e GIULIA NICCOLAI

GC: La poesia visiva nasce nel clima avanguardistico degli anni sessanta e settanta, esprimendosi con “tavole parolibere” (usando cioè la dislocazione delle lettere -l’ampiezza, il carattere tipografico- per ottenere effetti grafici e figurativi) o “collage” (immagini soprattutto fotografiche, unite a ritagli di scrittura).

GN: ricevendo una di queste Piume, mi tornava alla mente, per associazione, il minuto ciondolo d’oro che raffigura un passerotto e che Aida porta al collo, perché proprio la coincidenza di questo suo simbolico porta-fortuna, di questo suo “stemma”, con le immagini visive, volatili e tecnologiche di queste poesie, è per me una profonda garanzia della sua vera natura, del suo istintivo riserbo, della sua devozione al concetto di “poesia” che non le permetterà mai di scriverne o di disegnarne una senza avere una motivazione meravigliosamente persuasiva.

……….l’articolo completo del 26/6/2003 su: http://www.nabanassar.com/amzvisive.html

Illacrimata

La decostruzione sembra suggerire che l’attuale stagione di ricerca stia, per così dire, ritornando alle origini, che vi sia un ritorno al “libro”, alla regola cui viene ridotta anche l’azione e all’idea che la realtà, oramai priva di spessore materiale, coincida con l’ideologia e con la maschera. Pertanto, l’attuale scontro fra le scuole di pensiero antropologico si giocherebbe su un rapporto completamente rovesciato fra azione simbolica e libro, ove visibilmente v’è un netto prevalere del sentire-interpretare sul pensare.

[Alessandro Simonicca, Gli eventi pubblici: l’antropologia alla prova del rituale]

The Manchester Poetry Prize 2008

The Writing School at Manchester Metropolitan University is launching The Manchester Poetry Prize – a new literary competition celebrating excellence in creative writing.

The Manchester Poetry Prize is open to writers internationally, and will award a cash prize of £10,000 to the writer of the best portfolio of poems submitted.

Entrants are asked to submit a portfolio of poetry (three to five poems; the total length of the portfolio should not exceed 120 lines). The poems can be on any subject but must be new work, not published elsewhere.

Deadline for entries: 1st August 2008

http://www.manchesterwritingcompetition.co.uk/