Crosta – Angelo Rendo

L’anno scorso, a fine novembre, mi trovavo a Palermo.

Quel che scrivo affiora da appunti lasciati per strada, a suo tempo, scartati da un’altra vena battente. E ora riapparsi.

Dopo averla forata passo passo, Palermo, da Ballarò alla Zisa, prima di tornare nel mio alloggio, in via dei Calderai, ricordo volli sostare dentro la chiesa di San Giuseppe dei Teatini, dalla cui volta – era tardo pomeriggio, la chiesa buia – non venne che un nero di crosta. Rimasi stonato. Una ferita, pensai, e ora tutto è secco e pieno di volvoli; dallo scuro nulla sporgeva se non minerali, silicati, rocce, miniature di catene montuose.
Poi venni a sapere che tetto, volta e affreschi erano stati ricostruiti. La chiesa bombardata. E quel lutto, chiaramente, custodiva il sottosopra di ogni fedele.

Contemporanei della munnizza – Angelo Rendo

È da quattro anni che viviamo qui a Marina di Ragusa, siamo fuggiti da Palermo dopo che è nata la nostra bimba. Ce ne siamo andati per la munnizza.
Munnizza ovunque, sulle cime dei monti, alle pendici, veleni, anche qui ora alla foce dell’Irminio e a Pantalica pure, munnizza; diamo il tempo all’autostrada di attraversare la provincia di Ragusa, forza! I barbari non aspettano altro.
Cosa ci appartiene ora, in questo momento? La munnizza, il disordine, che mondo, intanto fregatene, costruisci sul letto del fiume, permetti che ti permetto. Qualcuno sta preparando un altro mondo, un’altra intelligenza sta saturando ogni dove. Butta tutta la merda che hai dentro fuori, stiamo andando via, a dire il vero qualcuno prima di noi, noi schiatta di agenti corrotti senza lingua.

Umiltà – Angelo Rendo

[Nella foto statua rappresentante l’Umiltà. Giacomo Serpotta, Oratorio di San Domenico, Palermo.]

Ad A.

Io – permettetemi di dire io: primo vagito, primo pianto, raglio – non ho mai sentito parlare una persona così. Così come? Così attenta, tesa e distesa. Che adatta il respiro alla bracciata, snida il covo di serpi, denuda le malcelate evidenze, toglie fiato alle vite inutili – ché ogni vita lo è, se non risponde -. Vita, parola prima e persa fra le prime quando ogni sentiero è perso, e ritrovata morente e mai grata sul corpo della mansuetudine.

Apocatastasi di Palermo – Angelo Rendo

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Apò

Mi seguivo, a Palermo, seguivo me che andavo. Ogni passo, due occhi. Non ce ne vogliono tanti, di occhi, per Palermo. Dimenticate il nefando, il crimine. E prendete la gentilezza, la signorilità, e lo scempio, mirate le prime due, sciolte per le strade, visibili, e fate fuoco sul secondo, brace della brace dei secoli dei secoli.

Per esempio all’OVS, per una manciata di minuti, sono uscito fuori binario. Ho seguito, alla giusta distanza, un padre e una figlia, cinquantenne, ritardata, che temeva la scala mobile e non voleva salire. Il padre il marito, l’uomo della sollecitudine, un cardinale. E la nostra piccola mente ferma sotto i colpi della sordità, del suono fesso del limite.

Quattro Canti, Corso Vittorio Emanuele, Via Maqueda, Via Roma, Via Cavour, via Ruggero Settimo, Corso Calatafimi.
Il palcoscenico, e le viscere cotte, il cervello di bragia innominate per troppa fame. Il rovello, l’assillo, la forza e la forza che ti preda: Palermo.

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Catà

Nel museo di Casa Professa (Chiesa del Gesù) – al quale si accede dall’abside – nella prima sala, in fondo, sulla parete di destra leggo una lapide, il cui testo riporto sotto (in latino, e in italiano). E rido. Padre La Nuza, come vedrete, ne è il protagonista, e il mattatore.

L’instancabile e carismatico gesuita di Licata (1591-1656) ha predicato in lungo e in largo per la Sicilia, al punto da giungere persino a Scicli, scopro. A Scicli, secondo quanto riferisce l’agiografo Padre Frazzetta nell’opera a lui dedicata nel 1708, il gesuita licatese praticò un esorcismo, servendosi della sua cintola per discacciare il Maligno dimorante nel corpo di una donna. La legatura della sua santa cinta strozzerà la voce della resistenza demoniaca, la seconda voce, la più tenace.

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ANNO CIRCITER MDCL, HUIUS AULAE CONCAMERATIONE VIX PERFECTA, V. P. ALOYSIUS LANUZA S. J., STRUCTORES UNA ACCUMBENTES NACTUS, ET AD FREQUENTEM CONFESSIONEM, QUOD ARTEM INOPINIS LAPSIBUS OBNOXIAM EXERCERENT, ADHORTATUS, APPOSITUM ACETUM, CRUCIS SIGNO, IN OPTIMUM VINUM CONVERTIT.
PAUCAS POST HORAS PHILIPPUS CARTAFAUSA, QUI EX ILLIS PRIMUS VINUM GUSTAVERAT, EX LIGNEO PONTE LAPSUS INOPINA MORTE PEREMPTUS EST.
EX PROCES: PAN: A. MDCLXVII

“INTORNO AL 1650, APPENA FINITA LA VOLTA DI QUESTA SALA, IL V. P. LUIGI LA NUZA DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, ESSENDOSI IMBATTUTO NEGLI OPERAI, PRONTI A SEDERSI A TAVOLA TUTTI INSIEME, LI ESORTÒ A CONFESSARSI SPESSO, POICHÉ ESERCITAVANO UN LAVORO PASSIBILE DI CADUTE IMPREVISTE, QUINDI FECE IL SEGNO DELLA CROCE, E MUTÒ L’ACETO, CHE ERA SOPRA LA TAVOLA, IN OTTIMO VINO. POCHE ORE DOPO FILIPPO CARTAFAUSA, IL PRIMO AD AVER ASSAGGIATO IL VINO, MORÌ CADENDO DA UN PONTEGGIO DI LEGNO. DAL PROCESSO: PALERMO: A. 1667.”

***

VITA E VIRTÙ DEL VENERABILE SERVO DI DIO PADRE LUIGI LA NUZA COMPOSTA DA PADRE MICHELE FRAZZETTA (1708)

[…] Predicando nella città di Scicli, una donna invasata, nel più bel silenzio della predica, disse ad alta voce: “Qua sei venuto La Nuza?” E avrebbe detto di più, se il servo di Dio, col dito sulle labbra, non gliel’avesse vietato. Tacque per allora a suo malgrado lo spirito, finita però la predica, quasi libero dal divieto, s’appalesò con istrida d’arrabbiato: ma condotta la donna dai Sacerdoti all’altare della Beatissima vergine, quivi a forza di scongiuri, fu costretto l’infame ospite a diloggiare. Ma egli disse: “Non mai partirò se non me lo comanderà il La Nuza”: il che riferito al Padre, che stava orando, gli mandò la sua cintola, con cui cintasi l’energumena, restò prosciolta per sempre, di quel fiero carnefice, che la tormentava. Il nemico poi, dalle tante vittorie affatto avvilito, non più ardiva di combatterlo alla scoperta, ma mutata faccia, tutto ossequioso lo riveriva: onde egli soleva dire ad un suo compagno: “Il demonio con una mano mi fa delle riverenze; e con l’altra mi batte, e mi toglie le anime già convertite.”

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Stasi

Dopo tutto, non c’è potere bifido che possa intervenire e forzare la nostra più luminosa essenza. Che Serpotta coi suoi putti e le sue Virtù, i pupari coi loro pupi, i Cappuccini con le loro mummie onorino la norma alla quale in pochi rispondiamo, ognuno col proprio abito, e che solo la morte violi per non essere altro che una postilla – una immancabile nota del dopo che tiene lontano il rampantismo, e che dissocia la conoscenza dalla volgarità dell’arroganza – ecco, questo raccoglimento brutalizza già in vita chi in lei non vede. “La fissità porta a maggior gloria” risuona nella Cappella Palatina. E del mondo nootropico in cui viviamo non resta che quel nerd seduto all’angolo di via Bara all’Olivella che si fa una canna. Gracchia di boot e cola nello scolatoio delle catacombe dei Cappuccini nel tripudio generale di una giornata del FAI.

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L’affaire Zappa – Angelo Rendo

Nel 1982 Frank Zappa tenne un concerto a Palermo, e per l’occasione visitò Partinico, luogo di origine del nonno e del padre; il concerto durò solo venti minuti a causa degli scontri tra polizia e spettatori all’interno dello stadio, originatisi da una errata disposizione del palco: la gradinata distava troppo e gli spettatori si risolsero ad avvicinarsi scavalcando la recinzione.

(Successe l’iradiddio.)

Ma pochi sanno, anzi credo nessuno, che il grande musicista fu anche a Scicli. Era il mese di luglio, in Spagna si giocavano i mondiali di calcio, e a Scicli Zappa arrivò per uno strano motivo. Nessuno ha mai saputo di cosa si trattasse, per quanto qualcuno si sia azzardato a sostenere che Zappa fosse venuto a trovare un vecchio amico del padre di origine sciclitana e alla cui mensa da adolescente, a Lancaster, aveva assaggiato un piatto tipico sciclitano, il “Pastizzu ri ciurietti” (“Pasticcio di cavolfiore”).

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In effetti, riportando alla memoria una foto di archivio – in alto a sinistra nel nostro collage – vero è che Frank regge con un forchettone una matassa di spaghetti – a dire il vero appare abbastanza schifato – mentre in basso a sinistra lo vediamo ritratto in occasione della sua toccata e fuga a Scicli. Ma questo cosa significa? Significa che ama il cibo italiano alla follia? Significa che la gola ha fatto tanto? Ma soprattutto siamo sicuri che sia lui quello in basso a sinistra??

Non sappiamo da dove provenga Zappa con quella padella bisunta contenente poco più di mezzo pastizzo a cui dan man forte dei medusei spaghetti (altro e fondamentale ingrediente del ripieno del pastizzo).

Forse che scappava dalla baldoria, che i pastizzi se li stessero tirando faccia faccia, o che lui stesse per riservare un pezzo di pastizzo a uno del suo entourage? Boh. Lo sguardo è, però, vivido e atterrito.

Fatto sta, infine, che siamo in estate e l’abbigliamento di Zappa risulta di certo non adeguato, camicia a jeans e giubbotto di pelle.

La scena è poco chiara, ma il pasticcio è tutto per Zappa!

In memoria dell’ispicese Turuzzu Muturinu – di Francesco Lauretta

lucia e turuzzu

[Vedi anche su: http://www.spaccaforno.it/]

Poco fa un caro amico, da Roma, mi ha scritto una e-mail dove mi informava della morte di Turuzzu Muturinu. Io lo conoscevo con questo nome e cognome. Questa estate ci siamo incontrati spesso, più volte ci siamo abbracciati: Come stai, Ciccio?, mi diceva ridendo. Appare in uno dei miei video dal titolo Condizioni marginali dove chiama, straordinariamente, a modo suo: Cattelaaaaaan!

Di lui ho realizzato un quadro che recentemente ho esposto a Roma, al Vittoriano, un quadro che ho intitolato: Non saremo noi.

La scorsa settimana ho scritto due parole intorno a questa opera per la documentazione di Palazzo R.I.S.O di Palermo. Questo è quanto ho scritto:

Non saremo noi.

Una coppia improbabile, sulle prime. Poi lo sguardo disegna un uomo –Turuzzu- solo, e una giovane –Lucia- isolata. Immersi in uno spazio che assorbe, un interruttore esterno che può spegnere ogni cosa, o accendere dentro. La bandana americana era sogno. Lei, giovane, ha un telefonino ma comunica disagio, fatica d’esserci. Lui, una sigaretta in mano osserva, noi, voi, distante. Storie di ordinario fallimento: Non saremo noi, protagonisti di vita; Non saremo noi, come voi. Un volo poi, più in là…

Ho voluto un gran bene a questo grande uomo.

Nel quadro ci osserva, distante:

1

Voi siete tutti

meno uno, è vero.

ma non c’è sottrazione. Il conto

non torna mai. Quell’uno

non a voi,

a se stesso si toglie.

cala ogni giorno, si azzera. Ogni cosa

resta com’era.

La grandezza che siete

non lo comprende.

L’intero a cui manca

gli sta di fronte.

2

Rogne, scrupoli. Muri

da tutte le parti, muri.

Ormai soltanto la vergogna

mi tiene in piedi. e la paura.

Mi manca il tempo.

Mi mancano tre denti.

Vado meglio, così?

Siete contenti?

3

Voi: figlio prediletto

di Dio.

Io: vostra lontananza,

vostro difetto.

[Tre poesie dalla raccolta Voi di Umberto Fiori.]

Percezioni ultraliriche e brezze ultrapsichiche – Lettura de “Il tempo materiale” di Giorgio Vasta

Scrittore pazzamente innamorato della lingua, Vasta pare privilegiare le celebrazioni del trionfo.

Enumerationes, vertiginose metafore, procedere analogico centrifugati con la pretesa notomizzante di fare a pezzi la fantasia, comprimerla e nausearla.

La lingua è infetta, e scava.

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MondelloGiovani, 26/27 settembre 2008, Palermo

COMUNICATO STAMPA

MondelloGiovani

Il primo Festival letterario dedicato alle scritture giovani

Palermo, 26 e 27 settembre 2008

Concorso under 25 – Pronti per Einaudi – Bando di concorso

In attesa di sapere quelli che saranno gli ospiti della prima edizione del MondelloGiovani, primo Festival dedicato alla letteratura giovane, promosso dalla Fondazione Banco di Sicilia, viene annunciato il concorso Under 25 Pronti per Einaudi, che premierà i tre racconti migliori. Ideato per gli scrittori siciliani ‘in erba’, il concorso rende pubblico il proprio bando.

Al concorso potranno partecipare giovani scrittori siciliani tra i 14 e i 25 anni compiuti, con brevi racconti inediti. Un’occasione per i germogli di quello che si spera sarà il canone letterario del futuro. Il concorso prende il titolo da una raccolta di racconti uscita nel 2007 per Coniglio Editore. I giurati del concorso saranno infatti tre autori dell’antologia – Luigi Mascheroni, Davide Brullo e Francesco Borgonovo, e la curatrice Maria Sole Abate. Con questa formula il Festival vuole inaugurare un format da ripetersi nelle future edizioni, creando ogni volta una partnership con un’antologia di nuovi talenti e una casa editrice diversa diversa.

Il concorso è aperto fino al 6 settembre e la sua tappa finale, cioè la premiazione dei tre migliori racconti, avverrà in diretta al caffè -libreria -wine bar Kursaal Kalhesa, il 26 settembre alle ore 17.

A Pronti per Einaudi si concorre inviando un solo racconto breve in lingua italiana della lunghezza massima di 5 cartelle (9000 battute), che sia inedito e non sia mai stato premiato o segnalato in precedenti rassegne e concorsi.

Il racconto deve essere spedito in duplice copia dattiloscritta, con sopra indicati i dati dell’autore (nome, cognome, indirizzo, recapiti telefonici e data di nascita) entro il 6 settembre 2008 alla Fondazione Banco di Sicilia, via Libertà 52 – Palermo, indicando sulla busta la dicitura «Premio letterario “Pronti per Einaudi”».

Ai primi tre classificati verranno consegnati dei buoni spesa per una libreria di Palermo (per libri, CD, DVD, ecc.), rispettivamente di 500, 300 euro e 150 euro.

Per informazioni: Fondazione Banco di Sicilia www.fondazionebancodisicilia.it

Davis & Franceschini Tel 055.2347273 davis.franceschini@dada.it

Promosso dalla Fondazione Banco di Sicilia e sviluppatosi da una costola del Premio Mondello, il MondelloGiovani si svolgerà a Palermo il 26 e il 26 settembre. Il Festival, che coinvolgerà la città e le scuole, occuperà spazi straordinari della Palermo storica: dal Chiostro del Museo di Sant’Anna alla Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, al Kursaal Kalhesa di fronte al mare. Momenti di incontro con gli autori, reading e tante altre iniziative coinvolgeranno il pubblico e gli ospiti, scrittori italiani di narrativa e poesia, di età compresa tra i venti e i quaranta anni, per disegnare il profilo di una “nuova generazione”.

Parteciperanno molti scrittori giovani, ma già di successo, che, con alcuni editori ospiti, racconteranno la loro Prima volta: il racconto di come nasce il primo libro, il batticuore alla prima telefonata da parte di un editore, l’emozione della prima recensione ricevuta, del primo premio vinto. Non mancherà il punto di vista e l’esperienza degli editori.

Alcuni di loro saranno invitati, invece a formulare un Canone della giovinezza, e cioè un elenco di libri indimenticabili sul tema della giovinezza, dal Barone rampante al Giovane Holden, cercando di capire attraverso di esso se, e come, le cose si siamo modificate nel tempo: se all’icona del fuggitivo sia subentrata quella del ribelle e se ancora oggi non sia un nuovo modello a imporsi magari più ‘mammone’, insomma se il Giovane Holden e altri “classici” sulla giovinezza siano definitivamente tramontati, oppure no.

E ancora un grande reading di poesia, con poeti giovanissimi e attori molto amati dal pubblico che si cimenteranno con le loro poesie del cuore, quelle che hanno contatto davvero nella loro formazione. La serata del reading avrà come cornice la colonna sonora dal vivo di una vocalist siciliana di grande e raffinata bravura.

In allegato il bando di concorso

Fondazione Banco di Sicilia

Nata nel dicembre del 1991, la Fondazione Banco di Sicilia si pone come scopo prioritario quello di favorire la crescita sociale, culturale ed economica della Sicilia. In particolare, la Fondazione si adopera per valorizzare il patrimonio dell’isola, sostenere i beni culturali, supportare l’educazione, incentivare la ricerca scientifica, stimolare lo sviluppo sostenibile e, non ultimo, promuovere azioni di solidarietà. La Fondazione, azionista di Unicredit e storicamente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani, è presieduta da Giovanni Puglisi. La sua sede è a Palermo, a Villa Zito, dove è ospitato il prestigioso Museo d’Arte e Archeologia, intitolato a Ignazio Mormino. La Fondazione è una risorsa finalizzata allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio siciliano. Essa opera con organizzazioni della società civile e con istituzioni ponendosi al servizio della comunità

Per informazioni: www.fondazionebancodisicilia.it

Ufficio stampa e organizzazione: Davis & Franceschini

Tel 055.2347273 davis.franceschini@dada.it

Comunicazione: Cantiere di Comunicazione

Tel. 02.87383180 – cantiere@cantieredicomunicazione.com

Premio letterario “Pronti per Einaudi”

MondelloGiovani

Festival della letteratura giovane

Bando di concorso

Art. 1

Il Festival di letteratura MondelloGiovani, promosso dalla Fondazione Banco di Sicilia e dalla Fondazione Premio Mondello, indice la prima edizione del premio letterario “Pronti per Einaudi” dedicato ai racconti brevi, rivolto a giovani scrittori.

Art. 2

Il premio è rivolto a tutti i giovani residenti o domiciliati nella regione Sicilia di età compresa tra i 14 anni (inizio della prima classe di scuola superiore) e i 25 anni compiuti. Al premio si concorre inviando un solo racconto breve in lingua italiana della lunghezza massima di 5 cartelle (9000 battute), che sia inedito e non sia mai stato premiato o segnalato in precedenti rassegne e concorsi.

Art. 3

Il racconto deve essere spedito in duplice copia dattiloscritta, con sopra indicati i dati dell’autore (nome, cognome, indirizzo, recapiti telefonici e data di nascita) entro il 6 settembre 2008 al seguente indirizzo: Fondazione Banco di Sicilia, via Libertà 52 – Palermo.

Deve essere indicato all’esterno del plico la dicitura «Premio letterario “Pronti per Einaudi”». Per l’accettazione farà fede la data presente sul timbro postale del plico. Non saranno prese in considerazione le opere consegnate personalmente o inviate tramite e-mail.

Art. 4

Tutte le opere in regola con i requisiti richiesti saranno sottoposte al vaglio della giuria composta dalla curatrice del volume “Pronti per Einaudi” (antologia di narrativa italiana pubblicata nel 2007 da Coniglio Editore) e da altre tre persone scelte tra gli scrittori stessi che hanno preso parte a questo volume. La giuria individuerà le prime tre opere classificate tra tutte quelle che le verranno sottoposte. Il giudizio della giuria è insindacabile e inappellabile.

Art. 5

Ai primi tre classificati verrà consegnato un buono spesa da utilizzare in una libreria di Palermo (libri, CD, DVD, ecc.). L’ammontare dei buoni spesa sarà rispettivamente di euro 500,00 (primo classificato), euro 300,00 (secondo classificato) ed euro 150,00 (terzo classificato). Non si garantisce nessuna pubblicazione su volumi o riviste dei racconti premiati.

Art. 6

La partecipazione al premio è gratuita, pertanto non deve essere allegato denaro sotto nessuna forma.

Art. 7

La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi avverrà nel contesto del Festival MondelloGiovani il giorno 26 settembre 2008, durante l’incontro dedicato al premio “Pronti per Einaudi”, che si terrà alle ore 17,00 presso il caffè Kursaal Kalhesa (Foro Umberto I , Palermo).

La mancata presenza degli autori delle opere vincitrici decreterà la perdita del premio spettante.

Durante l’incontro verranno letti pubblicamente i racconti premiati.

Art. 8

I dattiloscritti non verranno restituiti e non saranno fornite ulteriori valutazioni delle opere in concorso.

Art. 9

La Segreteria organizzativa si riserva il diritto di modificare modalità di svolgimento, date, tempi e luoghi relativi all’organizzazione del premio. Eventuali variazioni saranno rese note sul sito www.fondazionebancodisicilia.it

Art. 10

Il trattamento dei dati personali degli autori partecipanti sarà effettuato ai sensi della Legge 675/96 e successive modifiche, esclusivamente per i fini inerenti il premio a cui si partecipa. I dati dei partecipanti non verranno comunicati o diffusi a terzi a qualsiasi titolo.

Art. 11

La partecipazione al premio implica l’automatica accettazione del presente bando.