[Ho raccolto in tale incorporeo librello risalente al 2006 – inchiodati ad un nucleo radiante e in vibrazione – 17 smilzi scritti: da “istantanee” teatrali a miscelati di prosa e poesia, da brani di similpoetica a radicalità di carne, da racconti a poesie a “intimazioni”.
Il testo passa, smembrato, da Lulu al blog, a puntate.]
L’Italia letteraria è un bieco circoletto, dove tutti si conoscono e l’ipocrita blandizie la fa da padrona. Non si scorgono progetti direzionati, piuttosto tristi tonalità dilettantesche. Nulla da promettere, molto da non fare.
Lor Signori spacciano pubblicità e si lamentano. Noi vediamo di allargare il campo, di spazzarlo via.
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OMAGGIO
MARGIE: Non so perché sono qua. Sto provando ad uscire fuori, ma non sono convinto questo sia il posto adatto. Le cose, se vanno e vengono, non possono portare informazioni, nonostante la facilità. Credo, sì, lo credo proprio, che ci voglia una faccia butterata e pietrosa per fare quaderni digitati al vento. La parte più interna del petto deve tendere all’aria, subire i colori, fare in modo che i fari accesi siano puntati su chi scrive. Io non credo. Non credo si goda a spuntare dal sacco con la sola coda. Non credo a chi è davanti, ho visto dietro, riduco. Guardate come si inseguono, credono di andare, o sperimentare, stanno solo copiando, sparpagliano ciò che sanno. La falsità ha pure un suo filo d’oro. Per cui: dite pure che vi fa male, quando è bianco, l’omaggio.
PERPESSO: Perché mai affermare il contrario?
MARGIE: Ma che ti frega, posso dire quello che voglio!
PERPESSO:Ho capito; però perché insisti a cercare il diritto?
MARGIE: Dovrei rovesciare, vorresti dirmi, valanghe di sì?
PERPESSO: Non ti dico nulla, notavo che sei una merda!
MARGIE: Veramente non mi pare che dalle tue chiappe siano uscite parole puzzolenti!
PERPESSO: Sei tu che spari.
MARGIE: Io? Dove? Quando? Perché?
PERPESSO: Guardati intorno.
MARGIE: Sì, e allora?…Non vedo nessuno.
PERPESSO: E perché?
MARGIE: Mi manca la vista.
PERPESSO: Fai il tonto, lo so.
MARGIE: Tu non sai nulla, povero illuso!Ringrazia te stesso.
PERPESSO: Vaffanculo, merda ambulante!