“Truffles” – un film di Santi Spadaro

Santi Spadaro, matematico puro, già collaboratore di Nabanassar, ricercatore di stanza a Sao Paulo, ritorna con uno short film: “Truffles”. Interpreti: Maria Chiara Spadaro e Davide Parisi.

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Poesie di Santi Spadaro – da Pagine n.41, 2004

I CORPI ESTRANEI

Quando guardo il sole con un taglio
netto di mostarda
rivedo nel buio breve
la mia dolce radiografia:
canditi pezzi di plastica
mandorle e bottoni in fondo
i corpi estranei non lo sono
davvero e il mosto li lega
un corpo, due
il caldo che ci avvicina.

*

I RAPPORTI

E magari a un tavolino di caffè
tondo come una moneta, appena pulito
a parte le tue fresche ditate, arriva proprio lui
gessato con la cravatta sgargiante
– una stonatura sul resto, premeditata –
a dirti di lasciar perdere, di prendere
a pugni i morti e fare dormire il vivo.
E ti guarda come se quella cosa, sul cucchiaino
fosse davvero dolce.
Ma dorme davvero l’altro, poi?
Non strizza più del solito, gli occhi;
Alzagli la coperta: non stringe i pugni?
Leccagli la guancia: non sa di sale?

Altre poesie su: http://www.nabanassar.com/spadpagine41.pdf

Basil Bunting tradotto da Santi Spadaro

Basil Bunting

Quello Che il Presidente Disse a Tom

La poesia? E’ un passatempo.
Io gioco con i trenini.
Il Signor Shaw alleva piccioni.

Non è un lavoro. Mica sudi!
Nessuno viene a pagarti.
Neanche a fare le marchette.

L’opera, quella è arte! O l’operetta…
Hai presente The Desert Song?
Nancy era nella compagnia.

Ma con che coraggio vieni a chiedermi
Dodici sterline alla settimana?
E non sei pure sposato?

Come potrei guardare in faccia
un autista d’autobus
se ti dessi dodici sterline, ora?

E chi mi dice, poi, che questa è poesia?
Pure mio figlio, a dieci anni
potrebbe scriverla
e con tutte le rime.

Io prendo tremila sterline più l’indennità
ho un’auto, delle garanzie
ma sono un contabile.
Qui, nella compagnia
fanno quello che gli dico.
E tu, invece, che fai?
Sporche paroline, sporche parolone
sarà contagioso?
Mi vien voglia di lavarmi
quando tocco un poeta.

Siete reietti, drogati,
tutti delinquenti.
Quello che scrivete è marcio.

Così dice il Signor Hines
che è un maestro di scuola
lui sì che deve capirne.
Va e trovati un lavoro.

(traduzione di Santi Spadaro, agosto 2004)

Ultimo Rocco a Parigi

Rocco è un ballerino di rock’n’roll acrobatico che si trova a Parigi per
un gara. La prima parte del film è quasi interamente dedicata a descrivere,
con un montaggio incalzante che precorre quello dei war-movie
hollywoodiani, i duri metodi di allenamento del Dottor X, trainer e medico
personale di Rocco. Intanto Rocco incontra Michette, giovane ballerina di
danza classica, e se ne innamora, senza conoscerne il nome e senza sapere
che in realtà anche lei è a Parigi sotto la supervisione del Dottor X.
Durante un allenamento Michette si infortuna, compromettendo seriamente la
gara; Rocco la trova a piangere per una strada imprecisata di Parigi e
approfittando di una momentanea assenza del Dottor X, impegnato in
congresso di medicina sportiva, la porta nel suo appartamento. Dopo averlo
bendato lei chiede di sodomizzarla, e lui per evitare di sbagliare la
spalma di burro su tutto il corpo. Ma il Dottor X che aveva lasciato la
sala del congresso subito dopo la prima comunicazione: “Benefici della
carne umana francese nella dieta degli sportivi” fa irruzione
nell’appartamento, uccide Michette, la fa a pezzi e la offre su un piatto a
Rocco, ancora bendato e un po’ sorpreso da quegli strani mugolii, ma non
dall’offerta di cibo, avendo prima chiesto a Michette di comprarle dal
pizzicarolo all’angolo un prosciutto, che vista la spartana dieta
impostagli Dottor X, costituiva in quel momento per lui l’apice
dell’erotismo. Rocco viene sbendato e al posto di Michette trova il Dottor
X che lo informa della improvvisa partenza della ragazza. Dopo averla
cercata senza esito per tutta Parigi (ma proprio tutta! però questa
sequenza è resa in primissimo piano con varie dissolvenze incrociate che
enfatizzano il tormento interiore del protagonista), Rocco si avvia al
luogo della gara e fallisce miseramente la sua esibizione, mentre il dottor
X apprende dal suo passaporto che Michette era in realtà belga.

………………………….. a cura di Santi Spadaro, maggio 2004

Magritte, collezione privata – di Santi Spadaro

The Human Condition

Possiamo solo prolungare
La realtà, non riprodurla
Non appendere il quadro al muro
Esci sotto la porta ad arco
che dà sulla spiaggia,
e pensa magari
mentre la sabbia filtra in basso
o chissà dove
A una palla, un tassello di mare
che vorrebbe esserlo tutto
quando poi non riesce a contenere
neanche un puntino che scivola a largo.

…………………..continua su http://www.nabanassar.com/collezprivata.pdf