Dovremmo imparare ad accettare la volontà, il suo assoluto, lasciarla alla luce come una foce visibile al buio. Non avere nulla da dirle, o rimproverarle, su quella cosa della cui esistenza non è lecito dubitare. Quella cosa, ogni cosa, che a noi viene incontro, presa, e non ritorta contro. Da lontano, non si percepisce il detto, e solo l’evento trova modo, tempo e conclusione. Mai si dica perciò È inaccettabile; che lo si pensi, e si cambi strada, senza ribadire il diniego, se proprio non si riesce a fare a meno di tenere la bocca chiusa.
