Vladislav Chodasevic (1886 – 1939), di cui Bompiani ha appena pubblicato un’ampia antologia poetica, “Non è tempo di essere”, nella nuova collana Capoversi, è un poeta malfermo. E solipsistica e crepuscolare la sua vena. Un nichilista.
La poesia è questa cosa, indimostrata e realissima: debolezza del corpo e della psiche, questo restare ai margini, fra le righe, invisibili. Ché invisibile è la poesia, marginale, debole. Come la vita, che aumenta se segue il codice, sminuisce e smemora se rimane chiusa nel guscio del tempo. Pare.
Questa grande arte, la poesia, che disperde ogni nube psichica e fa chiaro il cielo.
“La scimmia” è la poesia più intensamente disumana del volume, e per essa vale acquistarlo. Poi che la voce è troppo compromessa, incrinata, tra il volo e la definitiva caduta, nascosta al genio. Dorme, sosta, ma non è… che tempo, sabbia, vento.
Curatela e progetto grafico speciali. Rispettivamente nelle mani di Caterina Graziadei e Polystudio. Con un solo grande errore: la numerazione delle pagine. Il numero è destinato al margine interno vicino alla rilegatura; e tutte le volte che il libro lo si apre e poi richiude è insetto schiacciato, briciola, tabacco o cenere quel numero. Neo.