Non riesce a saziarmi, a convincermi della sua bontà, e nemmeno della sua cattiveria, puta caso ci sia questa, oppure l’altra, o questa e quella. Non mi riempie il budello (letteralmente il titolo).
Questo sintagma fa capolino, usualmente, quando si inizia a sentire l’odore dolciastro e morente della viltà, che non riesci a capire da dove provenga, sol perché ci si è guardati troppo attorno, invece di rilassarsi e inspirare lentamente nel posto giusto, dritti, di fronte, senza nemmeno il bisogno che ve lo dica qualcuno quale sia, il giusto.