Siamo sempre stati lontani dal rifiuto, ci siamo lavati con l’acciaio e con la pietra nelle fredde acque dell’afflizione. Poi salvi e finiti, attaccati alle riserve, annichiliti, apprese le tecniche di attacco, illuminavamo la base. E la perfetta forma era un limite inoltrepassabile, bella brutta e già partita.
I burattinai tengono alla calligrafia e il loro calore è disperso nell’arte più certa. Quella del come se, facilmente accoltellabile alle spalle.
Concentrando le convenzioni nel cuore, amore e creazione disciplinano il dubbio e il suo alto edificio.
L’erudizione esaurisce l’equilibrio poetico, piegandolo all’estetismo.
Il fabbro può anche intuire la fede, la farfalla la costruisce.
Su quel vaso di fiori si posa la mente inequivocabile e senza bordo e fugge la giustizia.
Vuoto e identico all’ignoranza, inseparabile dall’intelletto, l’istinto rotola nelle ere, vestito di nascita e morte, mite, lancia la libertà oltre la logica.