Di questo coetaneo – ora approdato a Mondadori – ho recensito – su sua esplicita richiesta – tre libri. Di poesia.
Le prime due volte mi mandò il pdf del libro. La terza pretesi il cartaceo, nonostante avesse prima tentato, e di nuovo, di rifilarmene un altro, di pdf. E via!
Stavolta ha prodotto un romanzo. E, contestualmente, un sito. Delle mie due letture una sola, la più lusinghiera, vi appare. Delle altre due non v’è traccia. Le più controverse.
Così passa il mondo. Al minimo. E di fretta.
Se mi legge, o se qualcuno lo fa per lui, ricordo non gradiva Facebook – ma, a ben pensarci, tanto, questa pompa finirà anche sul blog, dal quale credo invece passi di tanto in tanto – gli dica che aspetto il quarto. Senza pompa. Lo recensirò bene. Prepari una seconda urna per me sul sito, due mancandone.
*Devo questa espressione (“Pompi ri munnu”) a Dario Vanasia, il quale la mutuò dal nonno; grazie a lui e al defunto nonno. Ogni pompa arriva al mondo senza volerlo, tende a gonfiarsi, procede, avanza, quindi scompare. Inezie. Io, tu e tutti.