Non riesco ad allontanarmi. Nel pomeriggio, passando in macchina lungo un’arteria molto trafficata del paese, a un tratto sono catturato dal “Compro oro”. Getto uno sguardo veloce ma bastevole a vedere una casa mortuaria, luci alte e profondissime, un tramezzo al centro in cartongesso, pareti bianche e vuote, una lacrimosa pianta al di sotto della finestrella della ghigliottina, ove si impegna ciò che ha valore, valore non avendo certo il corpo morto che lì si reca; sulla bilancina intravista stava un cranio, un impermeabile marrone colava dalla finestra.
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