[Nella foto statua rappresentante l’Umiltà. Giacomo Serpotta, Oratorio di San Domenico, Palermo.]
Ad A.
Io – permettetemi di dire io: primo vagito, primo pianto, raglio – non ho mai sentito parlare una persona così. Così come? Così attenta, tesa e distesa. Che adatta il respiro alla bracciata, snida il covo di serpi, denuda le malcelate evidenze, toglie fiato alle vite inutili – ché ogni vita lo è, se non risponde -. Vita, parola prima e persa fra le prime quando ogni sentiero è perso, e ritrovata morente e mai grata sul corpo della mansuetudine.