[‘Canoro’, Tecnica mista su carta Ingres, 49×63 cm., 2017]
Questa scena canora di Simone Stuto è ghermita dal kairòs. Ed io che guardo, inizio a cantare. Qui, ognuno se ne sta andando lontano; chi dirige non c’è: dissoluti, bambini, morti, fantasmi, ectoplasmi, cani, gatti, serpenti, pesci, e foche e ritardati in una strategia compositiva travolgente. Al centro quattro sapienti more – l’abito bianco che attacca al cuore, la nuca nera che nulla può, i pantaloni e i pantaloncini neri, tenui segni d’umano – a silenziare le bocche. Ma è il manto rosso, che si sfrangia verso il basso, a tenere e comporre il predominio di quel che mai è avvenuto.
[Simone Stuto, 1991, pittore di Racalmuto]