Il peso del titolo – nota su un nuovo manuale di letteratura italiana – Angelo Rendo

Claudio Giunta dice bene in questo articolo, che ho già condiviso su Facebook. Avrebbe però dovuto ‘seguirsi’ fino in fondo.

Parto dal titolo e al titolo mi fermo. Il suo nuovissimo manuale di letteratura italiana per Garzanti Scuola si intitola “Cuori intelligenti”. Un titolo male assortito. Un binomio terribile, brutto, disarmante, che ricorda tutt’al più un testo di narrativa melò per le scuole medie inferiori.
Il sottotitolo ‘Mille anni di letteratura’, invece, coglie nel segno. Sarebbe bastato questo.

[Sono fermo ai tempi in cui la pizzeria si chiamava pizzeria, l’osteria osteria, il laboratorio di analisi cliniche laboratorio di analisi cliniche con l’aggiunta del cognome del conduttore.]

Quell’infausto binomio non fa che palesare platealmente l’oramai insopprimibile e introiettato senso di inferiorità della parola nei confronti del numero, delle materie umanistiche nei confronti delle materie scientifiche.

Non fa dunque che sovraccaricare di senso l’insensata – per chi ha poco sviluppati sensi – volontà di scrivere, la cui forma non è replicabile e che, immune per troppa forza e gentilezza dal volontarismo, o da ‘picchiate’ di arduo scientismo, tutto accoglie e tutto restituisce senza che alcuno si metta in mezzo a ‘professare’ scismi, o fedi.

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