Da “La superpotenza”, le poesie di Giuseppe Cornacchia – (XVII) Verde

[Ho scritto poesie tra i venti e i trent’anni, quest’anno ne compio quaranta: e’ il momento di una prima verifica di tenuta. Presentero’ in questa rubrica i venticinque testi inseriti nel recente volume “La superpotenza” (2012, ed. ilmiolibro.it) e raccolti sotto il titolo “Dell’iris ho il tramorto”. Costituiscono, a questo momento, il corpus ufficiale della mia produzione. A voi. GiusCo]

VERDE

Pianeta, paradiso delle piante,
Isola del Profondo; non c’è Uno
ma un unico vettore mentale
secerne la sostanza. Questa tende
ad infiorare giallo rosa in spore
che vivono d’azoto.
Il fungo vive e sente, sta aspettando
di farsi massa critica
e dirsi senso. Non sarà nemico.
Con fili delicati
intessiamo la rete
che scaldi l’anima.

Nella grande comune del Pianeta
un altissimo bianco pino
è la nostra promessa
non ripetere la tragedia della Terra.
Orfani tra gli eoni
alziamo fiamme al cielo
per alimentarne le colonie.

© Giuseppe Cornacchia

Pubblicata su carta a Settembre 2012 in La superpotenza, venti anni di poesie, scritti e traduzioni da G.Cornacchia e A.Rendo, ISBN 9788891027474

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