Rispammo gli audiolibri di 25 mie poesie e 30 traduzioni per iPhone/iPad, realizzati nel 2012, in vendita sullo Store Apple a 3.59 euro. Approfittate!
Volendo, potete anche far fuori la fornitura de “La medieta’” di Angelo Rendo su Amazon.it (una sola copia disponibile, chi la prende?)
Visto che siamo comunque buoni e comprensivi, vi re-linkiamo il post contenente il .pdf gratuito de “La superpotenza”, che raccoglie le stesse poesie e traduzioni piu’ gli scritti brevi (2005-2012) di Angelo Rendo. Riguardatevi il trailer, se non siete convinti:
Ma ci vogliamo proprio rovinare, questa volta! Ed ecco dunque la nostra pagina di e-book gratuiti!
Tutta roba buona… accorrete, accorrete… leggete e diffondete sotto gli ombrelloni!
Non capisco perche’ mandarmi commentini insulsi in privato invece che scriverli qui in pubblico. Da un lato, un eccesso emotivo in queste cose letterarie (che per la gran parte sono minchionate, ricordiamolo: dilettantesche, egolaliche e di basso livello sostanziale, tanto sui blog quanto nelle riviste accademiche o nell’editoria maggiore); dall’altro, c’e’ un sottinteso sminuire l’impresa che qui su nabanassar portiamo avanti da dieci anni, come se tutto fosse e dovesse essere dovuto. Io non voglio avere un piccolo seguito di gente mediatamente cinica che si crede furba perche’ sparla in privato di robe che sono e devono rimanere pubbliche, di pezzenti che ingannano la vita ed il tempo altrui (in questo caso, il mio) con mezzi abboccamenti. Chi vi conosce? Chi siete? Cosa volete? Che cosa avete scritto, soprattutto? I pari si riconoscono nell’Opera, non negli intenti o nelle posture. Chi vi da tutta questa confidenza? Invece di importunarmi, comprate le nostre robe, sganciate il grano: ci abbiamo investito venti anni, non dieci minuti dopo il pranzo e prima del sonnellino. Coglionazzi/e!
Forse ho capito, sentendo parlare Rondoni (lontanissimo da me come autore ma esperto di mondo e di pubblico d’arte, visti il suo lavoro ed i suoi contatti) alla Ubik Foggia venerdi’ sera. Cio’ di cui si va in cerca e’ il “poetico”, invece che la forma propria: non il quadro, non il film, non il testo letterario, impegnativi e spesso disturbanti se vissuti nella pratica; ma l’esperienza condivisa: parlare di Bacon come si parla di salsicce e poi tornare ai fatti propri, al mal di schiena, al parente problematico, ai soldi che non bastano mai. Perle ai porci, diceva Qualcuno vicino a Rondoni.