Esito concorso gratuito “200 versi per nabanassar”
Ingressi: 5, ai quali va il nostro ringraziamento per l’attenzione
Vincitrice: Marina Pizzi, il cantiere delle parvenze, 2010, con la seguente motivazione: “La parola si fa infinita narrazione per proteggere la forma, agendo come pioggia battente su terreno prevalentemente brullo.” (GiusCo)
60.
accorri al frutto che ti darà mestizia
così come il cipresso al camposanto
o la cometa travestita da acquazzone.
appòggiati allo zigomo del pane
momento di rancore d’àncora
il bimbo al sillabario che non spiega.
traduci le gimcane con le fosse
ad attrice la canicola del sale
o le pattuglie in giro di catture.
emergi da te un filo d’acqua marcia
una ciliegia in giro con i còmpiti del lieto
una destrezza ad eremo e calvizie.
incedi con la vanga della gaiezza in gola
una lucertola in fase di scompiglio
verso la creta che ha cuore senza paura avvezza
a se stessa chimera di bestemmia.
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Marina Pizzi è nata a Roma, dove vive, il 5-5-1955.
Ha pubblicato i libri di versi: IL GIORNALE DELL’ESULE (Milano, Crocetti, 1986), GLI ANGIOLI PATRIOTI (Milano, Crocetti, 1988), ACQUERUGIOLE (Milano, Crocetti, 1990), “DARSENE IL RESPIRO” (Milano, Fondazione Corrente, 1993), LA DEVOZIONE DI STARE (Verona, Anterem, 1994), LE ARSURE (Faloppio, CO, Lieto Colle, 2004), L’ACCIUGA DELLA SERA I FUOCHI DELLA TARA (Lecce, Luca Pensa, 2006), DALLO STESSO ALTROVE (Roma, La camera verde, 2008), L’INCHINO DEL PREDONE (Piacenza, Blu di Prussia, 2009), IL SOLICELLO DEL BASTO (Fermenti, 2010).